The 5th Sur­vey of Ita­lian Invest­men­ts in the UK, spon­so­red by SMS Engi­nee­ring — mer­co­le­dì 10 dicem­bre 2014

La cri­si eco­no­mi­ca non fer­ma gli inve­sti­men­ti in UK”, è quan­to emer­ge dall’Italy-Uk Inve­stors’ Day, il forum per le azien­de ita­lia­ne in UK che si è svol­to lo scor­so 5 dicem­bre pres­so l’Ambasciata Ita­lia­na a Lon­dra alla pre­sen­za dell’ Amba­scia­to­re Pasqua­le Q. Ter­rac­cia­no e del Cav. Anto­nio D’Amato, Pre­si­den­te del­la Seda Group e ospi­te dell’evento, il Pre­si­den­te del­la Came­ra di Com­mer­cio e dell’industria in UK, Leo­nar­do Simo­nel­li, cha pre­sen­ta­to la quin­ta edi­zio­ne del­la Sur­vey of Ita­lian Invest­men­ts in UK, l’indagine sugli inve­sti­men­ti del­le azien­de ita­lia­ne nel Regno Uni­to, spon­so­riz­za­ta dal­la SMS Engi­nee­ring e rap­pre­sen­ta­ta duran­te la pre­sen­ta­zio­ne dal Mana­ging Direc­tor, Rosan­ge­la Capas­so. L’Italia è lea­der in Euro­pa per gli inve­sti­men­ti in UK ; sono ben 695 le azien­de che com­pon­go­no il tes­su­to impren­di­to­ria­le ita­lia­no che han­no inve­sti­to in UK con oltre 24 miliar­di di ster­li­ne dan­do vita a cir­ca 50.000 posti di lavo­ro. Solo nel 2013, 7 nuo­vi pro­get­ti han­no gene­ra­to un ritor­no di 1,2 miliar­di di ster­li­ne per l’economia bri­tan­ni­ca. Sia­mo di fron­te alla sfi­da comu­ne di una con­giun­tu­ra eco­no­mi­ca com­ples­sa, l’Europa sta anco­ra lot­tan­do per con­so­li­da­re la ripre­sa, i mer­ca­ti emer­gen­ti ral­len­ta­no e il Giap­po­ne è in una fase di reces­sio­ne ina­spet­ta­ta. Occor­re recu­pe­ra­re com­pe­ti­ti­vi­tà in un mer­ca­to più favo­re­vo­le alle impre­se dove l’Europa gio­ca un ruo­lo fon­da­men­ta­le ; non sono neces­sa­rie nuo­ve rego­le ma occor­re pun­ta­re a stra­te­gie di sem­pli­fi­ca­zio­ne e di ridu­zio­ne del­la buro­cra­zia. Il pro­ces­so di com­ple­ta­men­to del Mer­ca­to Uni­co Euro­peo, in par­ti­co­la­re nel set­to­re dell’energia, dei ser­vi­zi digi­ta­li e finan­zia­ri, sareb­be un fat­to­re chia­ve per la mes­sa a pun­to di accor­di com­mer­cia­li con inter­lo­cu­to­ri inter­na­zio­na­li, a par­ti­re dagli Sta­ti Uni­ti. In que­sto sce­na­rio gli inve­sti­to­ri ita­lia­ni sono pron­ti a fare la loro par­te, a soste­ne­re le rifor­me strut­tu­ra­li in Ita­lia e in Euro­pa, e spin­ge­re per un approc­cio più intel­li­gen­te alle nor­ma­ti­ve euro­pee. L’uscita del­la Gran Bre­ta­gna dall’UE sareb­be nega­ti­va per le nostre eco­no­mie e per le nostre socie­tà” dichia­ra l’Ambasciatore Ter­rac­cia­no. Ser­ve un’Europa miglio­re e la Gran Bre­ta­gna deve esse­re par­te atti­va.” sostie­ne Anto­nio D’Amato che pro­se­gue : Con la sua sto­ria di libe­ra­li­smo prag­ma­ti­co, visio­ne del busi­ness e sen­si­bi­liz­za­zio­ne glo­ba­le ha dato un con­tri­bu­to fon­da­men­ta­le nel pla­sma­re l’Unione Euro­pea, ed è uno dei fat­to­ri che ha spin­to tan­ti inve­sti­to­ri euro­pei a veni­re nel Regno Uni­to”. (Nel­la Foto sot­to Rosan­ge­la Capas­so con il pre­si­den­te Simo­nel­li e l’Ambasciatore Ter­rac­cia­no, duran­te la pre­sen­ta­zio­ne)